AMORE LONTANO
Sguardi freddi di giovani soldati che al silenzio ritornano alle camerate cercando di mascherare il gentile pensiero che dal viso traspare con tanto gelo. Col pensiero rivolto all'amore lontano col cuore immerso tra ruvide lenzuola non può nascondere nel silenzio delle fredde camerate una frase bagnata da lacrime salate: "Buona notte Amore".
Totò Mirabile
ANCHE LUI FU GAGLIARDO
Cielo coperto d'un nero minaccioso case vuote dai muri sgretolati strade buie e quasi sempre polverose e cani scarni che sembran patire. Si sa e si guarda tanto però s'ignora quel vecchietto stanco egli un giorno fu gagliardo. Il sapore della vita è qualcosa che si aggrappa e di lontano si sente una canzone. Giunge in tempo quel garzoncello ma cosa fa quel bianco vecchierello? Quella verga che cammina tanta polvere poi innalza mentre l'altro fischiettando giunge presto al forno antico e se l'altro va a tendere la mano soltanto il cane moscio e scarno cede bene quel tozzo duro e la stradetta ha tanto onore.
Totò Mirabile
AVVOLTO
Abbandonata la speranza voglio al più presto dimenticare. Dimenticare la tristezza non è una cosa tanto facile anzi mi rivedo avvolto dal nero manto della solitudine. La solitudine che ha spesso dominato la mia vita come se fosse una condanna o il mio miglior vestito. Se riuscirò ad avere compagnia butterò il mantello della solitudine nel più profondo degli abissi. Canterò e suonerò per tutti e così con suoni e canti bandirò la tristezza strapperò la solitudine e resterò avvolto dall'allegria.
Totò Mirabile
BARBARIE
Illusioni, chimere, rancori, sorrisi, pianti e tante tenerezze. Guarda gli altri: sono sereni? Forse rassegnati? Forse ridono? O forse piangono, nascondendosi? Chi lo sa cosa hanno? Addii, arrivederci, a presto, a mai più! E lacrime senza pianto. Ipocrita! Meschino! Guardati alle spalle! Ma tu non puoi! E gli altri? Vile! Giù la maschera! Vai in fondo e non ti fermare mai! Certamente salirai su quel ponte e giù. Butta il sasso in cielo, finirai per ammazzarti e avrai modo di capire. Ma gli altri non sanno che vuoi aiutarli‚ anche perchè ormai senti debitamente di farlo.
Totò Mirabile
CALMARMI
Attraverso i campi la folta striscia boscosa che costeggia il fiume é il mio abituale rifugio. La selvaggia solitudine del bosco il vicino frusciare del fiume hanno il potere di calmarmi. Calmarmi! Le angherie e i soprusi che durante la vita ci fanno terribilmente soffrire mi accrescono tanto. Cosicché la mia umiltà così vera e profonda forse nasce dal dolore mio.
Totò Mirabile
DALLA VIUZZA
Solingo e taciturno odo dalla viuzza le campane del Carmine suonare. Allarmanti sono i tocchi per quello strano tintinnio. Un martorio! Un vivente si è speso! Un martorio desolante! Calmo e senza tristezza Quasi di marmo resto io perchè colui che è morto nascerà a nuova vita.
Totò Mirabile
E CANCELLO'
Un uomo dai capelli bianchi dal viso sciupato: suo padre. Poi il vento volle e cancellò e un bimbo solo si trovò. Passa il tempo come mai? Un uomo solo si trovò. La sera andò alla taverna e molto tardi rincasò. Quando l'inverno bussò e ribussò un uomo dai capelli bianchi dal viso sciupato si affacciò. Poi il vento volle e cancellò
Totò Mirabile
FATICA NOTTURNA
Scesa la sera tutto ad un tratto e tutto intorno gran buio si è fatto e quando sembra tutto dormire c’è qualcuno a cui spetta vegliare.
Il pescatore butta giù le reti e crede che grande pesca ci sarà. Il fornaio accende il forno il suo pane tanta gente sfamerà.
Il macchinista anche a notte fonda condurrà il treno con attenzione. Il pilota lassù nel cielo scuro certamente non si addormenterà.
La gente dice che il lavoro è fatica ma lavorare di notte è condanna vera. Perché questa grande punizione per aver mangiato solo una mela?
Non si dica poi che la fatica notturna sia poca cosa per espiare le colpe antiche. E poi questa grande fatica notturna perchè deve durare sempre e per tutta la vita?
Totò Mirabile
FELICE
Guardando la natura la mia mente venne assalita da felici ideali. La mia anima era felice, la mia mente lucida, nel pensar di non essere vivente. Perchè le montagne, i prati e tutto ciò che c'è di non vivente erano impietriti. E improvvisamente fui felice. Questi pochi attimi mi fecero dimenticare la crudeltà degli uomini rendendomi felice.
Totò Mirabile
GUARDAMI
Guarda questo volto meschino, questi occhi pure lacrimanti, queste labbra scolorite, queste mani sempre tremanti, questo cuore poverino. E tu mi dici poeta! Io sono un povero fanciullo che non ti sa dire amore senza arrossire, pur sapendo che l'animo tuo è gentile. Che fai ora!? Piangi? Le tue lacrime sono meravigliose e io non ti so dire ancora amore. E tu mi dici poeta! Non vedi?! Io sono solo un povero fanciullo che piange, e tu mi dici ancora poeta!
Totò Mirabile
I RAGAZZI DELLA BORGATA
I ragazzi della borgata avevano paura di rompere quel silenzio di pace.
I ragazzi della borgata cantavano sempre piano le note di quella canzone.
I ragazzi della borgata sapevano sempre ignorare i vicoli ben nascosti.
I ragazzi della borgata andavano volentieri al fiume dall'acqua limpida.
Fu per caso che si accorsero di volersi un gran bene, i ragazzi della borgata.
Si videro tanto felici e gridarono forte forte amore i ragazzi della borgata.
Totò Mirabile
IGNORANDO
Tu che per natura non sei un vivente, e vorresti a qualsiasi costo vivere non sai che pur sconoscendo la vita vivi il tuo essere di grande componente. Ignorando la vita vivi il tuo essere perchè chi conosce la vita desidera alcune volte anche una morte crudele e spesso chiede e supplica di morire. Morire ed essere per natura un morto e poi rimpiangere di non esser tra i vivi.
Totò Mirabile
IL PINO CRESCE ANCORA
Il pino stava muto Clara scriveva frasi per l'amoroso incidendo cuori di grazia assai fini trafitti senza alcuna pietà. Tu amor mio tristemente e quasi piangendo le rimembranze tosto assapori. Il mare canta strano e il vento come un lamento mi fa sentire ancora più lontano. L'alba mi strugge e parto in coda con tristi e crudeli per arrivare alla buon'ora sul solito sentier. Crudel di volto mi sento venir meno il cor mio stenta a vederti gioiosa ed ecco che calasi un sonno profondo. Meglio star qui ma non lontano! Il grande pino cresce ancora Clara scrive sempre le solite frasi incidendo cuori di grazia assai fini trafitti senza alcuna pietà.
Totò Mirabile
LA STAGIONE DELLE PIOGGE
E venne puntuale la stagione delle piogge quel vecchio contadino con la vanga in mano con fatica allungava il suo tardo passo.
Il gatto sulla soglia miagolando saltellava e con l’arrivo della bella primavera gli uccelli cinguettavano di ramo in ramo.
Tante grosse spighe portò quella stagione e sulla soglia il gatto stava ad attendere come sempre il suo stanco padrone.
Ritornò la stagione delle piogge ma quel vecchio contadino non c’era più e non si vide più quel gatto saltellare.
Soltanto le stagioni delle piogge ritornarono ogni anno sempre puntuali e con loro il ricordo di quel gatto e del suo stanco padrone.
Totò Mirabile
LE COSE DI SEMPRE
Quattro vecchie case abbandonate quel paese che giace nella pace. Quella pace tanto da invidiare è un tormento per chi non ha amore. Poi dalla valle il vicino frusciare del fiume attraverso i campi la selvaggia solitudine del bosco dalla chiesetta il suono melanconico d'un canto dalla stradetta il vociare dei ragazzini e poi.......... le cose di sempre. Si spera un giorno amore invece la vita a volte rende asfalti neri e duri cementi palazzi che osano sfidare il cielo e poi......... le cose di sempre. Forse si vuole ma non si può dimenticare che amare vuol dire... le cose di sempre.
Totò Mirabile
SERENITA' PERDUTA
Il vento anima le foglie e le nubi s'imbrunano gli alberi irrequieti stanno e i corvi sembran gioire.
La sera ride di quel ciel ed ecco una saetta che annunzia giocosa il suono d'un tuono.
Sul tetto passa un gatto nero e la notte ha paura e dei goccioni strani cadono fino alla mezzanotte.
Il lupo comincia a latrare e le tende bianche sporche sembran fantasmi senza cuori e lassù il cielo sì oscura.
Ecco che alcuni scheletri che si muovon dalle tombe e si ode di lontano il grido straziante d'un bambino.
Ribaltate le bare dei monachelli e i teschi rotolan giù sopra il tavolo di marmo nel salone del castello.
Un bambino è stato sacrificato e dal piccolo cuore esce rosso sangue che il vampiro gusta avidamente.
Mentre danzano scheletri parlanti si batton il petto e streghe maledette cantan in coro battendo le mani.
La lama affilata è pronta e il cuore esce fuori dal petto il tuono sembra impertinente e la pioggia cade strana.
Corpi di morti ancora vivi si divoran a vicenda le membra l'anima corre disperata in fuga e le scale son più lunghe.
La porta non vuole darmi mano e di scatto mi sento toccare, mi giro e vedo un vampiro assetato che mi vuole amare.
Spaventato a morte stramazzo a terra ormai senza forze, vedo tutto nero e improvvisamente mi sento svenire.
Quando apro gli occhi mi ritrovo sepolto da terra nera ma poi una mano mi sfiora e mi bacia sulla fronte.
Totò Mirabile
SILENZIO
Spesse volte al calar della tarda sera nel silenzio di quel piccolo momento c’è chi ride contento e chi si dispera e c'è chi piange forte per lo sgomento.
C'è chi ride per le cose sempre avute c'è chi pensa alle cose sicuramente future e alle cose che son certamente passate altri freddano le loro doloranti scottature.
Silenzio, tu mi ricordi le storielle correndo la mia fantasia nella notte mi trascini a far parte delle novelle e spesso impersono don Chisciotte.
Ho troncato col passato con un taglio e come quel grande valoroso giustiziere tiro l'arco per centrare il bersaglio che non mi pare spesso di centrare.
Silenzio tu mi ricordi don Chisciotte e Sancio Panza che vagavan per il mondo per combattere per noi battaglie astratte senza chiedere a nessuno un rendiconto.
Silenzio ricordi la gioia cara e la felicità la dolcezza e l'amaro acido delle cose ricordi il groviglio eterno e la semplicità il profumo e le spine pungenti delle rose.
Totò Mirabile
TUTTI SANTI
Mare grandissimo che arrivi all'infinito alla riva mandi una barca di grandi santi e a Gesù porti il primo santo apostolato che gioioso ti vede levando intorno canti.
Tu dalla riva del mare guardi i successori dei tuoi insegnamenti del tuo gran predicare li guardi con occhi dolci come fossero tesori pur sapendo che quello ti dovrà baciare.
Li ami e pensi anche alle loro vite future ma non hai scelta se l'Onnipotenza sua questo ha destinato per le sue creature sapendo di dare un dolore alla madre tua.
Si,li ami tutti! Li pensi e anche li adori perchè questi offrono il loro vero amore con gran generosità ad altri poveri cuori perchè sanno che senza questi si muore.
Ed ecco che il mare tutti a te li porta l'ultimo a scendere dal piccolo naviglio è padron Simon che ha una gran sorta di peli che gli vanno da ciglio a ciglio.
Scese prima il fratel Andrea e poi tutti tu li guardi come se stessi sognando li guardi, li scruti e ammiri i loro frutti poi ti avvicini piano piano e tremando.
Simon Pietro il capo dei pescatori è stato ed ora per volere di Dio sarà ancora guida dei suoi predicatori che l'hanno sempre amato e aiuterà anche chi si chiamerà e sarà Giuda.
Quelli che lo aiuteranno e lo seguiranno in un giardino divino pieno di santità la pace eterna e la terrena acquisteranno la gran fiducia divina e la svariata felicità.
Tutti Santi saremo Eccelso Signore ti adoreremo e la grazia acquisteremo la gran luce divina invece del terrore da te dopo la terrena ci meriteremo.
Santi ieri! Santi ora! Santi domani! Santi sempre per l'intera eternità si, Signore Onnipotente, con le mani benedicici ed entreremo in santità.
Sii lodato sempre ovunque Signore Dio dei vecchi Padri dei Padri nostri aiutaci e liberaci da qualsiasi terrore e rendici servitori ed umili ministri.
Simon Pietro capo dei pescatori è stato per volere di Dio diverrà ancora la guida dei suoi predicatori che l'hanno amato ed aiuterà sempre anche chi sarà Giuda.
Quelli che lo aiuteranno e lo seguiranno in un giardino divino pieno di santità la pace eterna dopo la terrena acquisteranno la fiducia divina e la grande felicità
Tutti Santi saremo Eccelso mio Signore Te adoreremo e la grazia acquisteremo la luce divina invece dell'acuto terrore da te dopo la terrena sicuramente avremo.
Sii lodato ora e per sempre nostro Signore Dio ancora dei vecchi Padri dei Padri nostri aiutaci sempre e liberaci ovunque dal terrore e rendici umili servitori e tuoi ministri. Totò Mirabile
UN RITOCCO
Calma e triste dopo aver pianto ritorni, sera. La quiete è ritornata e di lontano dimenticati da tutti sono i defunti. All'ombra delle ombre taciturni e dentro le tombe di fresco marmo aspettano il pianto dei loro cari. Aspettano aspettano invano ma non sanno che di lontano un rietto, di povertà e miseria adorno ha una cosa amabile ed è vicino ai morti. I morti che nella tranquillità delle ombre piangono versando lacrime di dolore per uomini. Rassegnati dal lungo pianto sono sotto una lastra di bianco marmo e come quel rietto attendono un ritocco di una mano vivente.
Totò Mirabile
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