Scritto da Totò Mirabile
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Domenica 23 Dicembre 2012 17:17 |
ANIME NEL BUIO.(Ultimo Quarto)
“Le Pagine del Poeta 2012 - Ugo Foscolo”Casa Editrice Pagine srl - 00136 Roma. Di nottesenti le animeche vaganosopra la pelledal respiro lievee tra le pietredella tempestarestano frammentidi lance rimbalzatedai scudi di ferroche hanno salvatoil corpo ma la menteè sconfittaperché la perditaè gravese un filo d'erbastenta a crescereabbeveratoda solo sanguee si dimena al ventoe rimpiangi le pioggedi acque cristalline.Totò Mirabile LE GRANDI ALI BIANCHE.“Le Pagine del Poeta 2011 – Alda Merini”Casa Editrice Pagine srl-00136 Roma Anche se non ho delle alivolo ugualmente nel cielodove più in alto non si puòper vedere la tua bellezzache è talmente grandeche occorre elevarsi tantoper poterla ammirare tutta.E volteggiando rapirtie portarti tra le stellee adagiandoti sopra le nuvolecullarti fino ad amarciin quel perpetuo infinitodove le grandi ali bianchesono la mia fantasia.Totò Mirabile TACQUERO LE CHITARRE“Le Pagine del Poeta 2010 – Fernando Pessoa”Casa Editrice Pagine srl-00136 Roma Strade sonnacchiose di piccoli paesicampagne dimenticate senza importanzagente diffidente ferma alla tradizionevecchia gente incrollabilmente stancae la penombra sempre dietro la porta.La pace dell'orologio sull'antica torrenella noia degli stessi rituali gestidelle stesse sacrificate segnate faccela nebbia scioglieva le note di chitarranel viale non c'era più niente e nessuno.Le foglie si spensero inutili e ingiallitela nebbia si precipitò strana su di noile chitarre tacquero nelle bare sepolteera sbocciato un amore di quello veroe non avevo cesoie forti per sradicarlo.Non significava veramente nulla per meper non ucciderlo, annientarlo,disperderloe senza ragioni precise mi misi a cantarloa mitizzarlo non riuscendo più a viveresenza il suono della sua angelica voce.Preferivo certamente soffrire per lei,per lei che mi piantava ogni mattinail suo amore in gola come una lamadi coltello in quel viale di campagnadel piccolo paese senza importanza.Totò Mirabile TIRARMI FUORI“L’eco del vento”Casa Editrice Pagine srl00136 Roma.Almeno una volta nella vitaho provato a fare e dire cosemolto al di sopra della mia naturasenza però riuscire ad emergeredal quotidiano passare del tempoche si va spegnendo pian pianoe va perdendo lentamente i contorni.Eppure se io stesso con violenzariuscissi a tirarmi fuori da questegrandi reti in cui mi sono impigliatoo se qualcuno mi aiutasse ad evaderele oscure prigioni in cui mi sono rinchiuso,tante meravigliose cose farei,e quante profonde conoscenze sapreicomunicare alla gente discenteperché ciascuno di noi conosceinfinitamente di più di quanto credae ciascuno degli altri infinitamentedi più di quanto noi riteniamodi riconoscere in loro intelligenti.Così liberandomi potrei liberaree liberandoli potrebbero liberarmiper essere sta volta io il discenteed uscire così finalmente da questacondizione interiore avvilente.Marsala, lì 13/03/2004Totò Mirabile LU CARAMELLARU DI TRAPANI.Comu ‘na divuzioni erapi tutti li rantuna e furisterairi a Trapani p’accattarrari robbae purtarisi li caramela carrubba.Comu quannu si va a la capitalipi spirugghiari certi cosi spicialie tuccari lu peri a lu santu patripi essiri biniditti di lu papa natri.Lu cchiù vecchiu caramillarumisteri di chiddri ca passarubomboloni di ogni culuraduci e gustusi di tanti sapura.Li caramela carrubba chi spicialitàli facia cu accura pirizia e abilitàca deliziaru interi generazionie lu sciavuru iungiu in ogni dirizioni.Ma prorpio oj nun si senti nentiné sciauri e mancu fila di gentioj si senti sulu un ranni chiantuoj calau lu sipariu fattu di stentu.Oj è chiusu è inutili c’aspittamuchiuriu pi sempi lu zu Ciccu Adamunun c’è cchiù nuddru chi lu disturbancelu ora riala caramela carrubba.Totò Mirabile.14 maggio 2012 ALLA MATRILa matri è matrie nuddu lu po’ niariPuru e videmma lu patrilu po’ diri e giurari.La matri duna la vitaé ‘na storia risaputa.E’ chidda chi nni pascie arasciu arasciu nni crisci.La matri è la cchiù beddapuru si si fa vicchiaredda.E la vogghiu ringraziarie la vogghiu fistiggiari.Augurannucci longa vitae di essiri furtunata.Totò Mirabile. OLTRE LE ANGOLAZIONI.Pensavo di stupirtie invece non ci sono riuscitopazienza è facile indovinare.Per chi osserva i particolarisi sofferma sulle cose sempliciscruta gli angoli e i profili.Semplici segni particolariche non sfuggono all'occhio attentoe vanno oltre l'immagine principale.Infatti tu sei così come mesai guardare oltre le cosee dentro le cose ma non solo.Sai sentire i battiti del cuoredi chi ti sta vicino e di chi noannullando le frontiere.E solo per tanti ci sonoe azzerando i limitiriconosci bene le onde.Avverti i segnali che partonoe che conservi dentro di tenella tua immensa memoria.E teneramente ritrai nelle telecon espressioni originalicolori fluidi ed evanescenti.Che consentono di rivedereil reale in un astrattoche poi tanto astratto non fu.E con mano ferma tracci le pennellatedella proiezione di un cuore palpitanteche riconosce le angolazioni della vita.Totò Mirabile SLEGANDO LA LUNA.Se la luna fosse un gomitolofarei di tutto per slegarlae con quel candido filo biancotraccerei la strada fino a te.E sopra i tetti camminereicome i gatti nella notte serenache guardano la bianca lunain un mondo che brilla di stelle.E dopo averti trovata rapirtiriavvolgendo il filo steso sui tettitra un corteo di randagi gattiin mezzo a campanili sentinelle.E attaccati al filo risalireil cielo risplendente di stellee giunti sull’argentea lunaadagiarti sopra la bianca lana.Totò Mirabile. VERSI PERDUTI AL VENTO. Il tempo vola perchè non esiste il tempo il tempo siamo noi il tempo è la mia poesiaversi perduti al vento un vento che sorride accarezzando il tuo viso che ormai è svanito nel tempo senza tempo. Totò Mirabile GLI OPPOSTI.Vecchie immagini ritrovatela sensazione di oppostiche come opposti sono perfettie trasmettono tanto agli altrianche se non sono importantigli opposti si attraggonocome per esempio la calamita.Per opposti s'intende tuttopolo positivo e polo negativoma non solo questoanche tanti altri oppostie quando gli opposti si unisconodiventano una cosa solaperché in definitiva sono uguali.Uguali nella diversità di oppostil’incognita è tutto ed è nienteesiste o non esiste è o non èessere uomo o essere donnacome dire non essere uomoo come dire non essere donnaun travaglio interiore forte.Ci si scopre donna e ci si scopre uomoed in questi contrari conviverciin una unione diversa ed eternae bambino con le scarpe della madree bambina disegnarsi neri baffied essere maschio ed essere femminain due opposti che non sono opposti.Non sono contrari la vita e la mortel'unione di un uomo con una donnama chi è l'uomo e chi è la donnain questo vivere la vita del misterodove nessuno può arrogarsi il dirittodi conoscere l’incognita degli oppostidi conoscere proprio il punto cappa.Totò Mirabile TI CERCHERO’Credere di potervivere senza amarenon è possibilee per questo voglio evadereda queste grigie prigionie stringerti sul mio cuoresubito senza perdere tempo.Ogni attimo è preziosoti cercherò e ti troveròdovessi moriree quando ti troveròmi troveraie per sempreti amerò.Totò Mirabile. IN LUCEUn fiammifero se è accesomette in luce la sua animauna candela se è accesamette in luce la sua animauna persona se è bellamette in luce la sua anima.Totò Mirabile PESCATRICE D’AMOREIl silenzio dentro al cuorecon le mute sere autunnalied il vento sferzantela malinconia e la solitudineil desiderio d’amorela spensieratezzadi un giorno lontanoil fuggevole minutoun mare calmoun cielo assolatosu una sabbia infinitauna figura femminilela pescatrice d’amore.Totò Mirabile. VARCUZZI.Varcuzzi s’arriposanu l’ossasenza ventu e senza smossa‘nta lu mari di lu stagnuniattaccati a un palacciuni.Taliannu sempri drittu a iddispuntanu tri culonni beddiMarettimu, Favignana e Levanzudintra un mari carmu e manzu.E Mozia mezzu a un mari vasciuantica civirtà misa a lu sfasciul’Isola Longa tutta stinnicchiatae Santa Maria di mari abbrazzata.L’oru biancu di li salinilu vinticeddu e tanti mulinicu trigghiuledda e asineddimari e tanti varcuzzi beddi.Ogni cocciu di racina na perla d’oruchissa è Marsala un veru tesorutanti populi ci lassaru l’improntisupra mari varcuzzi all’orizzonti.Totò Mirabile SE VOLERO’Se volerò con tecome due piccionici alzeremo in volosorvolando al di sopradei confini terrenii limiti della ragionelasciando per semprele isole desertel’isolamento del cuoree voleremo insiemetenendoci per le alivolteggiando felicie gioire di piacereil piacere di volare.Totò Mirabile. STORIA DI BELLEZZANon ci sono parole per descrivertiné vestiti per esaltare la tua bellezza.Non ci sono cieli dove poter volarené acqua di fiume né acqua di mare.Non ci sono stelle luminosené pietre brillanti sotto il sole.Non ci sono fiori da poter coltivarené rose rosse e manco orchidee.Non c’è nulla a cui ti possa paragonarené canzoni da cantare o musiche da suonare.Non mi rimane altro che fissarticon il pennello della mia destrezza.Non curante del tempo necessariodipingerò la storia della tua bellezza.Totò Mirabile. NEL NULLA TI DIPINGERÒ.Non ci sono parole per descrivertiné vestiti da esaltare la tua bellezza.Non ci sono cieli dove poter volarené acqua di fiume e né acqua di mare.Non ci sono stelle luminosené pietre brillanti sotto il sole.Non ci sono fiori da poter coltivarené rose rosse e manco orchidee .Non c’ è nulla a cui ti si possa paragonarené musiche da cantare o da suonare.Non mi rimane altro che fissarticon il pennello della mia destrezza.Non curante del tempo necessariomostrerò a tutti la tua bellezza.Sarò pittore come te mentre dipingisu stoffe pregiate nel nulla ti dipingerò.Totò Mirabile LA PAMPINA.La pampina tutta musciacarennu ‘nterra supra un filu d’ervasiccu puru iddu e mortu di sitisi taliava ‘ntunnu ma nun vidìa a nuddunun vidìa nenti mancu a un parmunun sapìa dunn’era e soccu l’aspittavae trimannu trimannu pinsavaa lu so ramu a quann’era virdica di ddà supra vidìa puru luntanudi quantu era avutu lu suli d’orue la notti di quant’era bedda la lunama sintennu un lamentu chiangiulinuun passanti ci dissi di ‘un chiangiriun vermi di terra strisciantica iddu era nudu e nun putia caminarie cummigghiannusi cu la pampina siccasi la misi ‘ncoddu pi purtalla ‘ngirue accussi faricci accanusciri lu munnupicchì ccà sutta ‘un ci su sulu rosi russie sciuri ciavurusi tuttu l’annu. Totò Mirabile LE CILIEGIE NOVELLE.Lampi di memoriami assalgono improvvisie vedo facce segnatedallo scorrere delle stagionivolti nuovi ai miei occhiche conservanole linee del tempoun tempo saltellantitra i rami grondantidi mature ciliegiedi alberi secolarida cui visi nuovisembrano le foglie verdiocchi lucenti i frutti dell'alberoche si mescolanoalla gioventùstesso coloree stesso profumole ciliegie novelleeppure mi guardo intornoe non conosco più nessuno.Totò Mirabile SANTU PATRI ALLIBBIRTATI.Santu Patri di li Pirrerituttu lu munnu è a li vostri perima nni mia ‘un ci aviti vinutuviniticci ora e datimi aiutu.Santu Patri ca nta na pirrera stavidi lampi e di trona nun ti scantaviti scantavi sulu di l’ira di Diuaiutatimi Santu patruzzu miu.Faciti carmari stu vintazzupicchì accussì nesciu pazzunun pozzu cchiù iri a marie li figghiola vonnu mangiari.Santu Patri Marsala ti ringrazianun tu scurdari di farinni la raziaDi stu ventu pi sempi n’allibbirtariacussì putemu iri a piscari.E piscannu vopi e asineddria vui purtamu li cchiù beddriE Comu signu di divuzioni Vi priamu cu centu orazioni. Totò Mirabile. NEL NOSTRO ANNIVERSARIODELLE NOZZE DI ZAFFIRO.Una unione la nostraduratura, resistente,bella, preziosadi questi tempiabbastanza rarae in un matrimoniol’amore durase moglie e maritocontinuano ad interessarsidi quel che pensa l’altro.Totò Mirabile. LA CROCE DI FERRO( Il diavolo e la morte )Seduti intorno ad un tavologustando un whisky americanodecidevano di come far parlaredella croce di ferro.Un cavaliere antico con baffineri e smorzati sorridevatragico mostrando denti bianchiavvelenati di sete di potere.La dama invece era ora tristeaveva una treccia lunga e nerae stringeva una croce di ferro.In quella stanza del passatodecisero che fosse scoccatal'ora per la croce di ferro.Il ferro allora fece scintillee la strana croce uccise ancorae fu uccisa con il suo ferro.Il cavaliere antico non c’è piùcome allora la dama scuraabbandonata quella croce tetraha sciolto la lunga treccia nerae pettina al ventola sua anima dannatae dal retro di quella grataattende l'ultimo giorno della sua vitae la vera croce in su la vettabrilla e brillerà ancora.Totò MirabilePARLA MARI…PARLA.Lu mari si putissi parlari n’avissi cosi di cuntarinni putissi diri ad esempiusi piscamu bonu cu stu tempu.Centu segreti picca sunnu chiddri chi stannu a lu funnubiddrizzi maggichi e stranica ‘nta lu scuru stannu boni.E lu mari canta ‘nveci di parlaricanta canzuna di Pirati e di Sirenicanzuna di piscatura appassionatie puru canzuna d’innamurati.E nta stu scrignu mistiriusuci mettu lu me cantu lamintususperannu chi stu mari parlassie a tia lu me amuri ti purtassi.Oh mari sta sira ammanziscica sulu tu a l’innamurati li capisciportaci sta sirinata d’aqua salatae parla a la me beddra ‘nnamurata. Totò Mirabile LA FILOSOFIAEro disperato perché tutto mi andava stortonon c’era nessuna cosa che mi andasse benetoccavo una cosa e mi cadeva dalle manimi avvicinavo a qualcuno e questi scappava.Non avevo più nessun amico con cui parlareero da solo senza poter contare su qualcunoal mio saluto nessuno mai avrebbe rispostoper non parlare del lavoro che era molto duro.Ma quando mi prendevano a pesci in facciami chiedevo del perché di quella mala sortecon la scalogna come se mi si fosse attaccatae la sfortuna fosse solamente a me riservata.Disperato e ormai schiavo di questo destinoandando in giro un giorno incontrai un vecchioche mi disse di prendere la vita con filosofiaallora chiesi cos’era questa scienza consigliata.Il vecchio fissandomi mi disse che la filosofia èla palingenetica obliterazione dell’io senziente ches’infutura nell’archetipo dell’antropomorfismouniversale fornendo all’uomo diverse soluzioni.Molto difficile fu quella definizione da capirema molto più difficile fu mettere in praticaquesta vecchia scienza perché tutto diventòpiù incomprensibile e più complicato da capire.Allora andai avanti non curante delle avversitàridendo in faccia a tutto ciò che c’è di negativomai più nessuna cosa mi cadde dalle manie se mi cade tuttora me la prendo con filosofia. Totò Mirabile L'AMICO DI PRIMAVERA. Il tempo passerà di questo sono certo ma l'amicizia vera non tramonterà maie prima o poi finirà l'estate arriverà l'autunno ed il freddo inverno ma nelle miti giornate al risveglio della primavera dedicherò ancora un pensiero a quell'amico mio sincero. Totò Mirabile LACRIMI A SCIUMI.Tanti voti si chiangi pi piacirisi chiangi spissu pi lu dulurilacrimi chi scurrunu a sciumio lacrimi chi restanu nta lu coriocchi lucenti e strapazzatipinsera e visioni tutti ‘mpannatie mezzu a sta ran fuddrachiangiri puru cu la miduddra lu sciumi li porta tutti a maripicchi su lacrimi di lu Signuri.Totò Mirabile NASCONDERE L’AMORE. Maschere i volti della gente che non trasmettono emozioni freddi sguardi e lame taglienti pronte a trafiggere il cuoree perdere la vita sconfitta nel tragitto dei sogni che litigano con la realtà ed in mezzo poveri amanti che nascondono l’amore il sentimento più bello. Totò Mirabile UN MARI CHIATTU E LISCIU.Certi voti mi vennu ‘ntesta tanti pinserie mi pari ca la genti fussi comu lu mari.C’assumigghiassi tutta scurciata a idduranni di cori, riccu di vita e tantu beddu.Un mari sempri carmu a mia mi piacissicu lu suli d’oru all’orizzonti chi l’accarizzassi.Chiattu e lisciu comu l’ogghiu arripusatup’accussì li marinara fari bonu piscatu.Comu fussi beddu si nun fussi arrabbiusupicchi stu mari sulu pi chissu è difittusu.Ci piaci stari sempri zitu e mai maritatucu marina marsalisa ca sempri l’aspittatu.Picchissu ci vulissi diri nesci di li fasciMaritati mari e vidi comu ammanzisci. Totò Mirabile. LE BOLLICINE VOLANO LEGGERE.Volano leggere nell'ariae si moltiplicano improvvisele bollicine scoppiettando.E nel viale non c’è più nessunosolo loro le piccole bollicineche brillano lontanee che illuminano il cammino.La strada sembra chiaracon le brillanti bollicineche scivolano sul mio visocome lacrime nel sorriso.Totò Mirabile. LU SULI ATTRISTATILu suli un ridi cchiù di ddra siritinaca tramuntau e va capisci si spunta ancoraanchi si farà jornu e farà sira.Ogni jornu lu viu ma nun l’arricanusciunca comu s’attristau lu me suli ca piggiurali jorna passaru e nun sugnu comu allura.Tanti tramunti passaru sperannu semprichi a lu matininu ridissi…ca unni si suli d’oru?Picchì nun mi quarii ca a mumenti nni moru!Si la sula cosa bedda di la me vitae cu tia parrava cu piaciri di li me sognidi la me vita e ti cunfissava li me sigreta.Ti cantava lu me amuri oh suli beddudunni isti a finiri…oh ranni suli miupi n’avutra vota m’arrivorgiu a tia.Si ci si ascutami e fatti purtavucidannu lu to sorrisu a cu si amò e s’amapicchì senza caluri lu me cori trema.Totò Mirabile. LU FARU LAMPEGGIANTI.Lu me cori è comu na varca d’artistava circannu la costa pi sbarcarima l’onti sbattulianu la varca a mariun mari sempri agitatu e ‘ntempesta .Nun trova mai un portu sicurupicchì la lanterna fa continuamentiaddruma e astuta comu la me mentica è sempri notti e ‘nfuscu scuru.Un signali chi mai s’astutassiquantu arripussassi la me varcuzzae arricivissi finarmenti ‘na carizzad’un mari a stagnuni iu spirassi.Truvari vurria stu faru lampeggiantipi abbrazzallu a firriaricci ‘ ntunnuca dassi luci a mia e a tuttu lu munnue accussì astutassi li luci abbaglianti.Totò Mirabile PRIMA IDDU E ORA IUCerti notti durmennu mi lu sonnue accussì m’arricordu di me nonnu.Di quannu la sira assittati ntornua lu brasceri s’aspittava lu ritornu.E cuminciava a cuntari tanti cuntistorii di principi e cavaleri cavalcanti.E mentri cuntava spissu la me fantasiansemula a sti valurusi paladini curria.Quantu era beddu ci assumigliava idduun cavaleri mistiriusu puru a cavaddu.Lu tempu passa e nuddru sinn’addunae leggiri e scriviri fu la me furtuna.Quannu iddu addivintò vicchiaredduera iu ca ci liggia quarchi fattareddu.La cruci si facia prima di mangiarie ringraziava lu Signuri a lu finiri.E pensu puru a l’insignamenti di Diuca li cuntava prima iddu e ora iu.Totò Mirabile VARCUZZI.Varcuzzi s’arriposanu l’ossasenza ventu e senza smossa‘nta lu mari di lu stagnuniattaccati a un palacciuni.Taliannu sempri drittu a iddispuntanu tri culonni beddiMarettimu, Favignana e Levanzudintra un mari carmu e manzu.E Mozia mezzu a un mari vasciuantica civirtà misa a lu sfasciul’Isola Longa tutta stinnicchiatae Santa Maria di mari abbrazzata.L’oru biancu di li salinilu vinticeddu e tanti mulinicu trigghiuledda e asineddimari e tanti varcuzzi beddi.Ogni cocciu di racina na perla d’oruchissa è Marsala un veru tesorutanti populi ci lassaru l’improntisupra mari varcuzzi all’orizzonti.Totò Mirabile L’ORU DI PAISI.Giuliana ‘ncapu un pizzucu tri cantari a lu capizzu.M’arricordu ca accussì si dicìapi diri ca di ddrà tri paisi si vidìa.Chiusa pi cirasa nivura e caddusaBusacchinu pi scalora ciavurusa.E a la Cuntissa pi picciotti beddie tutti tri nichi ma ranni paiseddi.Tartagnanni e li tri muschitteristi paisi sunnu nta li me pinseri.E Giuliana cu lu so castedduca Fidiricu ci lu fici pi cappeddru.Un recintu pi cavaddri era Chiusacu la banna ca sona armuniusa.E Cuntissa cu tanti latini e grecie Busacchinu binidittu cu lu fici.Cu voli acqua frisca e aria bonaavi a ghiri ‘nta sti paisi di sta zona.Ci nasci ancora l’oru di campagnafurmentu duru la ricchizza magna.Totò Mirabile LU SIMINZARU.‘Nta la festa di San Giuvannichi pi Marsala è ‘na festa ranniscinni tanta genti a la cittatimarsalisi di tutti li cuntrati.Si senti na vuci pi la viaé lu siminzaru c’abbanniaca l’avi cavura grida fortie iu lu taliai cu l’occhi storti.Calia e simenza cavura aviaca ‘ncuppava e a bon pisu li vinniama unu ci arrivò propriu dda sirataunu ca purtava la coppula sfirriata.Chissu cuminciò a dinchisi lu coppudi nuciddi, calia e simenza a corpu.e senza affruntu e tanta spavardariarinchia lu coppu cu malandrinaria.Lu siminzaru cu disprezzu e senza amurici dissi subitu levati li mani di lu caliaturie doppu ci fu na masculiata bedda rannilu jocu di focu la vuci di San Giuvanni.Totò Mirabile LA NOTTE DI SAN LORENZOGuardavo le stelle nel cielo immensoin quella lunga notte di San Lorenzoe mentre una minuscola stella cadevala mia mente come un fulmine pensava.Così un desiderio mi nacque improvvisoproprio in quell’istante senza preavvisoe affinché nella realtà si avverasselo legai al cuore perché lo custodisse.Il cuore mio ha mantenuto il segretoma la stella ancora non mi ha fatto lietoe così aspetto una nuova stella cadenteperché si avveri quel desiderio finalmente.Totò Mirabile TERRA DI TUTTA LA GENTE. Una musica galoppante su un mare calmo di giorno che conduce le immagini e accompagna le ondeche separano i due mondi con due sentinelle antiche Scilla e Cariddi testimoni di tanti passaggi e attracchi in una bella Sicilia antica che non scomparirà mai perché chi parte se la porta dentro alla valigia del cuore legata con sanguigne vene affinché non possa mai aprirsi lungo il viaggio e conservarne bene i ricordi i colori, i sapori e gli odori della bella Sicilia antica la terra di tutta la gente. Totò MirabileTERRA DI TUTTI LI GENTI.‘Na musica galoppantisupra u mari carmu di jornuca traporta lu paisaggiue accumpagna l’unnichi spartinu li du’ munnicu du’ antichi guardianiScidda e Cariddi tistimonidi tanti passaggi e attracchi‘nta ‘na bedda Sicilia anticaca nun scumparirà maipicchì cu parti si la portadintra a la valigia di lu coriattaccata cu sanguigni vinipicchì accussì nun si putissirapiri mai duranti lu viaggiue sarvassi beni li ricordili culura, li sapura e l’oduradi la bedda Sicilia anticala terra di tutti li genti.Totò Mirabile LU SILENZIU È LA ME VUCINa vota quenn’era nicareddu m’insignaruca la megghiu parola e chidda can ‘un si dicie ora pozzu diri ca l’antichi ‘un si sbagghiaru.Certi voti si parla a spropositu tantu pi dirie si parla pi sparlittiari a chistu e a chiddupi appizzarici la pezza e pi lu piaciri di criticari.Nuddu chi si fa l’affari so e talìa l’immu d’atrie comu l’immuruti lu so immu ‘un su talìae usa la vucca comu un cannuni e spara petri.La lingua l’havi tanta longa e a tutti toccaca fiddrulia quasi sempri e n’avi pi tuttiDiu nni scanza esseri misu d’iddu ‘n mucca.E guai pi ccù ci ribbattissi o lu cuntrariassipicchi chissu è chiddu chi va circannu iddupi fallu addivintari comu un Cristu cricifissu.E anchi si mi disperu e nun mi fazzu capacitegnu sempri presenti l’anticu ‘nsignamentu e ci arrispunnu cu lu silenziu ca è la me vuci.Totò Mirabile CHI PUTIA SAPIRI.Chi putia sapiri un picciuttedduun picciutteddu comu a miachi aspittava la cicogna di nottica purtassi i piccirddi senza fari botti.Ca si eri tintu pi la festa di li mortiti purtavanu un pupu cu l’anchi torticomu pi la befana ca purtassi i pupae carvuni a cavadddu di la so scupa.E ca c’era babbu natali chinu di rialica li lassava sutta l’arvulu di natali.E ‘n mezzu a tuttu stu fantisticarila menti currìa e nun si vulia arripusarie taliava di notti la luna tra li stiddie di jornu lu suli d’oru cu li so capiddi.E pinsannu pinsannu li fici maritarie sapiti quannu iddi facianu l’amuri?Basta taliari ancora oggi stu mumentue ora vi lu cuntu e v’accuntentuQuannu scumpari lu scuru ntornue appari a malappena la luci di lu jornu chi putia sapiri pi mia eranu maritatidatu ca li vidia sempri abbrazzati.(Totò Mirabile) LU PAGGHIAZZUE fazzu lu pagghiazzuchiantatu ccà comu un pazzu.Spissu mi cangiu li cappeddripi fari scantari a l’aceddri.Nuddu sapi cu sugnu iunuddu si scanta e mancu Diu.Ca st’aceddi di malauguriuhannu tutti la faccci di coriu.Li pagghiazzi nun parlanu maima si parlanu fannu tanti guai.Iddi dicinu sempri a viritàe la dirannu sempri pi l’iternità.Un pagghiazzu vulissi ca la gentifussi paggliazza nta la menti.E darrè la mascara pittatasi libirassi di la so pinsata.Cu irunia e cumicità teatralisfugari ogni idea pirsunali.E cu tanticchia di meli ducicantassi l’amara so vuci.Totò Mirabile A SCOPONE SCIENTIFICO.Nei pomeriggi o alla seraal bar del corso con gli amicisi riunivano per parlaresucchiando una gazzosa.Parlavano dei progetti d’ognunocon qualche pernacchia tra i sogniche faceva tornare alla realtàmentre il barista mostrava le carte.Tutti dicevano che al giocospecie a scopone scientificofossero dei veri campioniun’affiatata coppia imbattibile.Un credito sempre crescentein quel caffè del piccolo paeseper le numerose tazzine vinteda non potersi più contare.Una coppia di gioco e d’amiciziache nessuno poté battere maieppure un giorno li sfidò una coppiaformata da lei e la falce tetra.Giocarono fino all’ultimo puntoma poi uno intuì di esser perdutoe abbandonò il gioco della vitama a scopone vinse ogni partita.Totò Mirabile LU CARAMELLARU DI TRAPANI.(Lunedì 14 maggio 2012)Comu ‘na divuzioni erapi tutti li rantuna e furisterairi a Trapani p’accattarrari robbae purtarisi li caramela carrubba.Comu quannu si va a la capitalipi spirugghiari certi cosi spicialie tuccari lu peri a lu santu patripi essiri biniditti di lu Papa natri.Lu cchiù vecchiu caramillarumisteri di chiddri ca passarubomboloni di ogni culuraduci e gustusi di tanti sapura.Li carameli carrubba chi spicialitàli facia cu accura pirizia e abilitàca deliziaru interi generazionie lu sciavuru jungiu in ogni dirizioni.Ma prorpio oj nun si senti nentiné sciauri e mancu fila di gentioj si senti sulu un ranni chiantuoj calau lu sipariu fattu di stentu.Oj è chiusu è inutili c’aspittamuchiuriu pi sempi lu zu Ciccu Adamunun c’è cchiù nuddru chi lu disturbancelu ora riala caramela carrubba.Totò Mirabile. RISPOSTA NON C’ÈSemplicemente ciaocon la gioia e il dolore nel cuoresentimenti che vorrei cancellareradicata bella maledizioneche cerco di allontanaree nulla e niente succedeperché risposta non c’èe non ci sarà maiTotò Mirabile LA SICILIA.La Sicilia è il cuoredl Mediterraneoproprio perchéè stata, è, e saràsempre il cuoredi tutte le genti.Totò Mirabile. SENI ACCENNATI.Seni appena accennatiturbano il mio visoche s’incontrano all’istantenella penombra della seracon i miei occhi lucentiche mi invitano a sognareseni grandi di signoraa cavallo del tempoche plasma le formee i grandi coloribellezza infinitadi madre terranutrimento della vita. Totò Mirabile. DI LA VIGNA LU VINU BONU. Parissi pinsusu 'nta sti mumenti vulissi esseri 'ntà la to menti pi aiutariti si vo aiutupi aiutarimi si vogghiu aiutu e mezzu a tutti sti pinseri vulari e picciriddu a lu paisi riturnari cu du nuci e quattru ficu sicchi e na tortula chi nun si spacchi vulissi a tia pi cumpagnia pi passiari ‘nta ddra stritta via e sazziarinni di acqua frisca pi nun aviri vinu nta la fiasca e taliati comu é russu chissu ora haiu vinu e lu bivu spissu mi fa ‘mbriacari e sugnu sulu cu l’acqua frisca di muntiscuru ca duna la vita a tutti quanti e pinsera mi nni vennu tanti e pinsannu pinsannu di la vigna lu vinu bonu. Totò Mirabile SICILIA.Cuore di tutte le genticolori, odori e sapori avvolgenti.Ti canterò per sempre e ovunquetu non sei una terra qualunque.Mare azzurro d’alga profumatosapor di ficodindia radicato.Vino d’uva dal gusto appassitomiele di gelsomino appena fiorito.Colori di rosa e melograno veridi antichità e tanti misteri.Sole perenne di zagara sbocciatatanta gente di te è innamorata.Tutto in te è musica e poesiatu sei semplicemente Sicilia.Totò Mirabile VOLTI A CONFRONTO.Quante volte ho scavato dentro la mia menteil mio essere cosciente in cerca del subcoscientee la stessa faccia reale addivenir astrattacon due volti a confronto cosa assurda e matta.Sentire il respiro dentro il grembo della madre la voce e la carezza dell’uomo per tutti padreil vagito ed il pianto misto al dolore della vitae correre correre sempre in corsa la salita.Scavare per capire il progetto del creatoperché la vita e la morte come risultatoi due volti a confronto non si riconosconoma identici e da stessa mano nascono.Totò Mirabile MADUNNUZZA .‘Unn’haiu paroli bedda madunnuzzapregu a Vossia ‘nta sta nica chisuzza.‘Nsilenziu e cu lu velu ‘ncoddruV’arraccumannu a lu me beddru.L’occhi mei talianu luntanue Vi pregu cu lu cori manu.Cu tanta divuzioni vi l’addumannuca a Trapani vegnu a peri ogn’annu.Vi lu prumettu a mani giuntipregu a Vossia e a tutti i santi.Totò Mirabile QUANTE VOLTE NON HO DORMITO! Da quella notte non ho dormito più perché ascoltavo i battiti del tuo cuore e pensavo come sarebbe stata la tua e la nostra futura vita. Questo desiderio divenne realtà dopo nove mesi di aspettare e la vita apri le porte a noi due quando tua madre disse tra i dolori: Padre questa è tua figlia! Figlia questo è tuo padre! Quante volte non ho dormito! E da quella notte non ho dormito più e da quel giorno prima in braccio e poi per mano ci avviammo per raggiungere un punto lontano. Il primo giorno di scuola la scuola elementare le tabelle di luogo la fronte che scottava il mal di pancia e il ginocchio scorticato. Quante volte non ho dormito! E da quella notte non ho dormito più la prima comunione ed il piffero sulla sedia con la media del sette e dell’otto ed il motorino tutto rotto. Il diploma con la grande festa la laurea con l’alloro meritato la mia bella principessa con la corona in testa tutto è appena cominciato. Totò Mirabile LI SANNALI.Dda supra avutu avutuogni tantu piaci fari un savuti.E un jornu ‘nta na strata fora usupassiava un monacu silinziusu.Sintia alliggiati trappiatinica era un monacu cu li tappini.Iu sugnu Franciscu Giuvannidi Petru Bernarduni u ranni!Mi chiamaru lu puvireddu d’Assisipicchi resi a tutti li me cammisi!Morsi giuvani a suli 44 anniperò arrivai a tutti li banni!U sacciu cu si tu frateddunun ti livari lu cappeddru.Tu si Cicciu lu Paolanuca parlasti cu lu cori ‘n manu.Mi seguisti ‘nta dda vitae mi segui ccà natra vota.Li to peri sunnu strapazzatite li me sannali pi li caminati.Totò Mirabile ALL’OMBRA DEL MIO CARRUBO.Il caldo afoso dell’estatemi costringe a rifugiarmisovente sotto il mio carrubonella frescura della sua ombrae mentre leggo scrivo la vitae mentre scrivo leggo la morteed in questo fresco trambustoi rami che produsserosaranno recisi e le carrubesi riprodurranno ancoraper riempire di profumol’ombra del carrubofresco rifugio della mia vita.Totò Mirabile. COMIGNOLI SPENTI.I comignoli non fumano piùil fuoco non brucia più dentro al cuoresolo il sole brucia al tramontonella quiete del tramonto della serae corrono le nuvole leggereche ardono sopra i comignolinell’osservare le brutturedella terra come a volerle bruciaree piangono i comignolinella muta solitudineaspettando una manoche li riaccenda senza inquinare.Totò Mirabile LU CASTAGNARU.Fumu stinnicchiatu ‘nta lu stratunifriddu e furtura niscennu du purtuni.Lu sciavuri di li castagni ‘nto caliaturilu bancareddu cu munzeddi particolari.Muntagneddi bianchi chini di nivipanuzzi d’oru giallu ‘n mezzu a lu sali.Tri nuci novi na castagna caliatachissu è lu so valuri di sta jurnata.Cantava quannu abbanniava fortioj mancu parla pi sta festa di morti.Puru lu carvuni nun scricchiulìala vampata adduma cu muscìa.E mastru Ginu arrimina e sciusciali morti vonnu china la truscia.A li picciriddi bravi la cesta chinadi pupi e castagni dumani mattina.E ‘mmezzu a ddra ranni fridduraMastru Ginu affedda cu primura.Arrimina castagni a vampi curticcà ‘nterra pi la festa di li mortiE di ‘ncelu calia ancora castagnicu munzeddi chi parinu muntagni.Totò Mirabile LA FESTA DI LI MORTI.Taliannu alluccutu lu calantarium’addunai ca c’è festa ‘nta l’ariu.La festa di li morti cu celu sirenupicchissu ‘nta l’ariu c’eni vilenu.C’eni ‘na tristizza ‘mmiscataa cuntintizza ‘nta sta jurnata.Jlatu lu cori e puru idda ilatacu tutta la genti ‘mprimurata.La campana battaglia musciae lu ventu ‘nsilenziu sciuscia.Arriva di lu cimiteru ogn’urapi ghiri a visitari li sipurtura.Supra dda fridda terra sciuritanti profumi e tanti culuri.Prigari ‘nta stu jornu lu Signuripi st’anima affritta accarizzari.Dopu la morti cogghiri avissibona siminaggiuni di li missi.E binificiu nni putissi aviriiddu e puru natri piccaturi.E lassannu a natri e a iddipigghiamu ora a li picciriddi.Tanti pupa di zuccaru e nuciddici putissiru purtari a sti nicareddi.Eternu riposu a li cari estintiluci perpetua a iddi e tutti i santi. Totò Mirabile. IN QUELL’ANGOLO DI PIAVE.All’ombra di pini maestosinelle calde sere d’estatecol venticello leggeroristoratore della pellema non della grande arsurasi guardava il melonaroun grosso anziano signoreprendere dai tini colmid’acqua di fiumele grosse angurie rosseche con coltelli enormitrafiggeva allegramentemostrando le fette rosse che gustavamo con aviditàe tra morsi e risucchisputi di semi sgraditie risate e gioiadi semplici ragazziascoltavamo l’acquamormorante del Piaveche non era in piena.Totò Mirabile MIRAR L’UCCELLINO.Con la fileccia tra le maninello stender l’elasticoal massimo dell’estensionelasciavo il cuoio puzzolente.La pietruzza assassinapartiva come un razzoda giochi di ingenui fanciullie bravate maschili.Gonfiandosi il pettoveder l’uccellino caderee mentre corro tra le gridagiungo sul morbido fieno.E lo prendo tra le manie l’uccellino spaurito tremae tremo e corro e cercoil genitor che sempre chiamo.E dopo diversi giornilo libero dalla steccae l’uccellino vola in cieloe piansi per la gioia io.Totò Mirabile. I RELITTI DEL MARE.Riaffiorano improvvisi i pensiericome i relitti restituiti dal mareche galleggiando nella mentesono cullati dolcemente dal mare.Relitti antichi o recentidi un mare calmo nella seraoppure agitati da un mare mossose di giorno è in tempesta.E dal profondo degli abissila memoria vacilla e stentae afferra ciò che contieneper recuperare i relitti di mare.Quei relitti che stringi al pettoe nel gioire la melanconiadiviene fredda felicità soavecome i tanti relitti del mare.Totò Mirabile LE BOLLICINE VOLANO LEGGERE.Volano leggere nell'ariae si moltiplicano improvvisele bollicine scoppiettando.E nel viale non c’è più nessunosolo loro le piccole bollicineche brillano lontanee che illuminano il cammino.La strada sembra chiaracon le brillanti bollicineche scivolano sul mio visocome lacrime nel sorriso.Totò Mirabile. LA STELLA DI CAPODANNO. Una stella scese dal cielo e si posò sulla terra quando ad un tratto mi vide e si avvicinò e con fare curioso mi chiese cosa stavo a fare constatando che contavo le stelle del cielo.A che potesse servire quell’impresa grande se nella conta qualcuna di loro poteva saltare se gli occhi stanchi potevano tradire oppure altre si sarebbero spente prima. Mi disse che era un’impresa assurda e che era meglio lasciar perdere tutto anche se si era all’inizio di un anno nuovo la conta alla fine sarebbe stata imprecisa. Molte stelle vedi dall’inizio alla fine dell’anno che passano nello sfondo azzurro del cielo e contarle è difficile perché la durata della vita non basterebbe mai per contarle tutte. Desistetti dunque ed orientai l’attenzione a mirar la bellezza delle misteriose stelle e come i poeti le cantai al mondo intero in questo nuovo giorno di capodanno. Totò Mirabile. IL TEMPO GIUSTO. Ma quando è il tempo giusto? Durante il percorso della nostra breve vita ci sono tanti tempi giusti tutti legati tra di loro come maglie di una catena che formano il tempo giusto, un solo tempo giusto. Or dunque é sempre il tempo giusto per una parola buona che possa essere di aiuto e conforto in questa vita meravigliosa. Totò Mirabile GLI OPPOSTI. Vecchie immagini ritrovate la sensazione di opposti che come opposti sono perfetti e trasmettono tanto agli altri anche se non sono importanti gli opposti si attraggono come per esempio la calamita. Per opposti s'intende tutto polo positivo e polo negativo ma non solo questo anche tanti altri opposti e quando gli opposti si uniscono diventano una cosa sola perché in definitiva sono uguali. Uguali nella diversità di opposti l’incognita è tutto ed è niente esiste o non esiste è o non è essere uomo o essere donna come dire non essere uomo o come dire non essere donna un travaglio interiore forte. Ci si scopre donna e ci si scopre uomo ed in questi contrari conviverci in una unione diversa ed eterna e bambino con le scarpe della madre e bambina disegnarsi neri baffi ed essere maschio ed essere femmina in due opposti che non sono opposti. Non sono contrari la vita e la morte l'unione di un uomo con una donna ma chi è l'uomo e chi è la donna in questo vivere la vita del mistero dove nessuno può arrogarsi il diritto di conoscere l’incognita degli opposti di conoscere proprio il punto cappa. Totò Mirabile TERRA DI TUTTA LA GENTE. Una musica galoppante su un mare calmo di giorno che conduce le immagini e accompagna le ondeche separano i due mondi con due sentinelle antiche Scilla e Cariddi testimoni di tanti passaggi e attracchi in una bella Sicilia antica che non scomparirà mai perché chi parte se la porta dentro alla valigia del cuore legata con sanguigne vene affinché non possa mai aprirsi lungo il viaggio e conservarne bene i ricordi i colori, i sapori e gli odori della bella Sicilia antica la terra di tutta la gente. Totò Mirabile
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